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Visualizzazione dei post da 2016

L’Assassino psicopatico

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Sebbene le modalità e l’iter omicidiario siano componenti considerevolmente diverse da delitto a delitto, è tuttavia possibile tracciare elementi comuni alla maggior parte dei delitti commessi da soggetti con psicopatologie. Ponendo come riferimento il tema Serial Killer (SK), vi sono delle costanti psicobiografiche: senso di inferiorità fisica o psichica, infanzia difficile, episodi di abusi fisici o sessuali, inadeguatezza sociale o sessuale. Tutti questi elementi di repressione sfociano, spesso, in una forte esigenza narcisistica e in una smodata necessità di protagonismo. E di qui lo sdoppiamento, terribile, di due vite, l’una pubblica, contenuta e conformata alle esigenze ed alle aspettative sociali e morali, l’altra eclissata, segreta, volta ad alimentare le proprie parafilie*, le proprie perversioni, i propri desideri sadici e irrefrenabili. Oltre al movente ed alla vittima del delitto, sono da prendere in considerazione le modalità di esecuzione del delitto.

Delitti e vizio di mente

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Edvard Munch, 1895, vampiro Come detto in tema di perizie, vi sono situazioni in cui l’incarico potrà essere conferito solamente ad uno psichiatra. Si tratta di tutte quelle situazioni in cui, sull’autore di un fatto previsto dalla legge come reato, debba essere definito lo “stato mentale”, quando occorre dunque capire ed accertare se eventuali vizi di mente, anche parziali, abbiano avuto un ruolo determinante nell’esecuzione del reato stesso. Nel codice penale, all’art. 85 è affermato che  “Nessuno può essere punito per un fatto preveduto dalla legge come reato, se, al momento in cui lo ha commesso, non era imputabile. È imputabile chi ha la capacità d'intendere e di volere”. E se l’imputabilità è il congetturato minimo delle capacità del soggetto cui può essere mosso un rimprovero, tale capacità è da intendersi come una somma di due distinti concetti, intendere e, appunto, volere. Laddove per capacità di intendere ci si riferisce al significato dell’azione

Perizia nel diritto civile

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Spesso si crede che il tema della perizia sia inerente solamente i processi penali. In realtà, la perizia, intesa come consulenza tecnica, è un meccanismo complesso che interviene anche in materia di diritto civile , ossia quella branca del diritto che si occupa dei rapporti giuridici tra i privati. L’insieme delle norme che costituiscono il nucleo centrale di tale branca del diritto è contenuto quasi interamente nel Codice Civile emanato nel 1942. In precedenza, per diversi secoli, gran parte della materia rientrante nel diritto civile si presentava sotto forma consuetudinaria: le relazioni giuridiche tra i privati erano cioè regolate non da indicazioni di comportamento dettate tassativamente dallo Stato, bensì da norme prodotte “spontaneamente” dalla società intera mediante la ripetizione generale, costante ed uniforme (oltre che ripetuta nel tempo) di un comportamento tenuto dai privati i quali avevano radicata nella loro cultura la convinzione della loro obbligatorietà giuridi

IL SOPRALLUOGO GIUDIZIARIO

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La notizia della realizzazione di un reato (c.d. notitia criminis ) è l’informazione che un fatto di reato sarebbe stato commesso da una o più persone non identificate (notizia generica) o identificate (notizia specifica); la sua  acquisizione, sia pur generica, da parte del pubblico ministero o della polizia giudiziaria, è indispensabile perché tali organi possano iniziare le indagini preliminari. La morte di Giacinto, Pieter Paul Rubens1636-1638 La polizia giudiziaria, in specie, a differenza degli altri pubblici ufficiali , deve fare denuncia al procuratore della Repubblica dei reati perseguibili di cui abbiano avuto notizia comunque, cioè anche fuori dell’esercizio e non a causa delle loro funzioni. Dopo aver acquisito la notizia di reato ed averla tempestivamente comunicata al pubblico ministero, fino al momento in cui quest’ultimo non abbia assunto la direzione delle indagini, compie di propria iniziativa gli atti di indagine preliminare che risultano essere necessar

Le perizie (CTU e CTP)

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I n sede introduttiva si è più volte affermato che entrano in stretto contatto con la criminologia altre discipline, quali la Psicologia Sociale e Psicologia Forense . La psicologia sociale studia i sistemi attraverso i quali gli individui percepiscono gli altri e li influenzano ponendosi in relazione tra di loro. Disciplina molto importante in quanto molti comportamenti sono riflesso quasi diretto dell’influenza praticata da altri soggetti, per cui si può tranquillamente dire che i fattori sociali determinano i comportamenti. La psicologia forense, invece, riguarda tutta quell’attività peritale e di consulenza tecnica al fine di valutare, ad esempio, l’imputabilità di un soggetto, la sua pericolosità sociale, la possibilità di recidiva. Il rapimento di Psiche   (Le ravissement de Psyché, o  Il ratto di Psiche )  olio su tela  -  1895 William-Adolphe Bouguereau   pittore francese La Perizia (CTU o CTO) Ora, in un contesto criminale, la valutazione delle condi

La simulazione delle proprie paure

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Fare l’imprenditore con il portafogli già pieno, forse, non significa esserlo realmente, ma non può di certo considerarsi una colpa, così come sfruttare al massimo le occasioni che la vita riserva ad alcuni. Neppure avere una vita sessuale promiscua attiva è una colpa. Abusare di droghe, forse. Ma dipende da troppi fattori; emotivi, culturali e sociali. Consapevolezze etiche e giudizi morali lasciamoli scagliare a chi pensa di essere legittimato a farlo. Non si tratta di difendere il comportamento di chi, dopo un ricco weekend di gozzoviglie e bagordi, si riduce a mettere in scena un sequestro di persona a scopo di estorsione per cavarsi da un impiccio debitorio. Ciò che traspare è soprattutto una personalità fragile ed insicura, capace di infondere tanta mestizia agli occhi di chiunque. Lapo è la dimostrazione che non vi sono espedienti miracolosi per affievolire la paure dell’uomo, di fronte alle quali non v’è ricchezza né povertà.  Non v’è cultura, istruzione. Non

Serial Killer

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Nell’ambito della fenomenologia degli assassini, quella serial killer rappresenta una delle categorie più inquietanti. È serial killer chi commette almeno tre delitti, interrotti dal cosiddetto “cooling-off” cioè un intervallo di raffreddamento tra un delitto e l’altro. A differenza dal mass murder o dal family mass murders (che tendenzialmente non ha vissuto particolari traumi famigliari, anzi, spesso la sua realtà famigliare è presente e dedita alla sua educazione), il serial killer ha spesso condotto una vita piuttosto introversa, asociale ed emarginata; l’infanzia è problematica ed è normalmente incapace di creare e soprattutto di mantenere relazioni sociali, di affettività e di amicizia. “l’omicida seriale è colui il quale commette tre o più omicidi, in tre o più località distinte, intervallate da un periodo di freddezza emozionale” Crime Classification Manual, 1992 (definizione FBI) Le esperienze traumatiche o drammatiche proprie del vissuto del serial killer comport

Fenomenologia dei crimini violenti

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OMICIDIO La morte di un uomo cagionata da un individuo per dolo o per colpa, (laddove il dolo corrisponde all’intenzione di commetterlo e la colpa alla negligenza, imprudenza o imperizia di una condotta) corrisponde ad una ipotesi delittuosa ben precisa e codificata nel codice pensale, all’art. 575  ai sensi del quale “ Chiunque cagiona la morte di un uomo è punito con la reclusione non inferiore ad anni ventuno ”. Vi possono essere diversi tipi di OMICIDIO , a seconda della condizione psicologica soggettiva dell’autore dell’omicidio stesso. In base al c.d. elemento psicologico, è possibile parlare di: - omicidio doloso - omicidio colposo ed - omicidio preterintenzionale, quando l'evento morte non è voluto dall'agente, che intendeva percuotere o ledere la vittima, ma dal cui comportamento deriva, in modo preterintenzionale (cioè che va oltre la propria intenzione), la morte. Assumono denominazioni distinte e connotati psicologicamente differenti, l'uccisio