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Tatuaggi, criminologia e "Mostra Tattoo - l'arte sulla pelle" - Torino, 9 novembre 2018 a 3 marzo 2019

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Parto dalla “ Mostra_TATTOO: l’arte sulla pelle ” presentata al MAO (il Museo d’arte orientale , di Torino) per parlare, qui, di tatuaggi e soprattutto per rendere utile quanto visto, per un blog che si occupa di criminologia . Perché se da un lato è all’Oriente che nasce gran parte di quell’aspetto fiabesco ed artistico legato ad essi, dall’altro lato è anche criminologico quell’aspetto che ha fatto del tatuaggio l’oggetto dell’attenzione degli studiosi. Il tatuaggio è stato praticato, e tuttora lo è, da molte culture non solamente per finalità estetiche: spesso ha rappresentato un importante rituale di ingresso nell’età adulta. In Giappone tale pratica veniva esercitata per molti secoli come segno di ribellione allo Stato, nel momento in cui diverse leggi impedivano alle classi sociali meno abbienti di indossare kimoni colorati. Nel tempo divenne espressione di appartenenza criminale, della mafia in particolare – la Yakuza (associazione criminale molto violenta), motivo per il

Madri assassine: ratio e furor nei casi di figlicidio

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È difficile pensare che una madre sana e apparentemente normale possa giungere a commettere, forse, il peggiore dei comportamenti criminali: l’uccisione dei propri figli. Allo stesso tempo, però, è sicuramente improbabile tendere a giustificare tali delitti tramite un’indecifrabile instillazione di un ipotetico seme della follia nella mente delle mamme. Di una madre si pensa sempre possa offrire la propria vita per salvare quella dei propri figli. Ma la stessa madre può giungere a desiderarne la morte, eliminandoli, quasi fossero degli ostacoli? Viene logico domandarsi quali siano le tappe dello sviluppo di una personalità che possono portare a commettere un gesto così incomprensibile. Esiste sicuramente l’estensione patologica, ma esiste, altresì, l’incapacità di contenere alcune emozioni negative, così forti, che possono indurre una persona a commettere del male, per colpire altri. Il figlio diventa un c.d. tramite punitivo attraverso il quale si vuole colpire qualcun altro. Il propr

Oleoresin Capsicum: lo spray al peperoncino

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versione web, qui - Il Corriere della Sera, Milano Una ragazza di 25 anni è riuscita, grazie al sangue freddo e alla sua prontezza di riflessi, a difendersi da un tentativo di aggressione e stupro, tramite l’utilizzo di uno spray urticante al peperoncino, liberamente venduto come strumento di difesa personale. Atteso che, nella sfortuna di trovarsi in una situazione spaventosa, occorre essere fortunati nell’avere prontezza ed agilità nell’utilizzare questi strumenti di difesa, occorre fare chiarezza sull’utilizzo di tali dispositivi. Ovviamente, in tale contesto, se ne parla in quanto strumenti di difesa personale. Bandito cioè, ai sensi delle disposizioni normative, ogni utilizzo diretto all’offesa e, dunque volto ad aggredire qualcuno, il Decreto del Ministero dell’Interno 12 maggio 2011 n. 103 definisce gli strumenti di difesa personale che nebulizzano Oleorisin Capsicum , dunque, semplificando, gli Spray al peperoncino . Stabilendo, altresì, che tutto ciò che non è conforme a