L’assassinio di Bolzano: l’omicidio di Peter Neumair e Laura Perselli. il disturbo narcisistico di personalità.

Riecheggiando tematiche dantesche, si è affrontato il tema dei fraudolenti verso chi si fida (qui) – ossia di coloro i quali commettono omicidi nell’ambito famigliare o comunque, all’interno di una relazione sentimentale, attuale o passata.

In tale sede si era affrontata la notizia della scomparsa dei due pensionati di Bolzano ed il successivo ritrovamento dei relativi cadaveri, gettati nel fiume Adige, che aveva invaso con sdegno e sgomento la cronaca nera di inizio anno 2021. Peter Neumair e Laura Perselli, le vittime. Benno - figlio della coppia - l’autore del duplice delitto.


Benno Neumair - classe 1990

Il 6 febbraio fu rinvenuto il corpo di Laura e diversi mesi dopo, il 27 aprile, anche il corpo di Peter, emersi anche grazie a complesse operazioni idrauliche compiute lungo il Fiume Adige dai tecnici incaricati della ricerca, dagli inquirenti.

Benno, inizialmente si proclama innocente, denunciando il 05 gennaio 2021 la scomparsa dei genitori.

Particolarmente accreditata, nelle prime ore e nei primi giorni della scomparsa, era l’ipotesi del loro coinvolgimento in un incidente, in una frana avvenuta nei pressi dell’Hotel Eberle, zone attorno alle quali la coppia era solita effettuale tracking montano.

Iniziarono le ricerche alle quali partecipava attivamente lo stesso Benno. Scongiurate le ipotesi di coinvolgimento nella frana, grazie anche all’utilizzo di cani/investigatori molecolari, i sospetti si facevano sempre più concreti e diretti verso lo stesso Benno. Ad aprire la pista delle indagini, un disagio di natura psichiatrica, manifestato dal trentenne, che ne aveva determinato il ricovero in una struttura ospedaliera.

Iscritto nel registro degli indagati per duplice omicidio e per occultamento di cadaveri. Poco dopo, il giorno 11 febbraio 2021 Benno confessa di aver ucciso i propri genitori, strangolandoli con una corda. Respinto il rito abbreviato, inizia il processo presso la corte di Assise di Bolzano, il 4 marzo 2022.

La Corte si pronuncia il 19 novembre 2022 con una sentenza di condanna alla pena dell’ergastolo. Nel mese di ottobre 2023 viene confermata, dalla Corte d’Assise d’Appello la condanna all’ergastolo, dando pieno valore alle ricostruzioni elaborate dalla sentenza di primo grado.

Iniziano le perizie e, con esse, il lungo e necessario studio sui tratti della personalità e, soprattutto, sull’eventuale presenza di disturbi di natura psichiatrica tali da poter compromettere la capacità di intendere e di volere del ragazzo.

Le perizie psichiatriche rendono un quadro clinico enormemente compromesso da disturbi della personalità che, tuttavia, per le Corti (di primo grado e di appello) non hanno compromesso la sua capacità di intendere e di volere.

Nel dettaglio, è stato definito "Un menzognero cronico, una vita dal funzionamento compromesso, disturbata, e costellata da momenti di aggressività. Una personalità in cui si rilevano aspetti narcisistici, antisociali, istrionici, passivo-aggressivi" dai periti del tribunale e, comunque, con un “disturbo narcisistico di personalità, malato e socialmente pericoloso” per la difesa.

Da un lato, dunque, l’accusa aderisce alla tesi [accreditata dalle corti che condannano all’ergastolo Benno Neumair]della piena capacità di intendere e di volere, in quanto non compromessa dalla compresenza dei disturbi della personalità del soggetto.

Dall’altro la difesa che, sostenendo la presenza di un disturbo della personalità molto grave - di matrice narcisista - unita alla pericolosità sociale, affermava la necessità di un ricovero in una struttura diversa dal carcere.

Elemento comunemente accolto dai periti, dunque, il disturbo narcisistico di personalità, cui si connettono altri riflessi psicologici e comportamentali.

Narciso allo specchio - Caravaggio (1597)

Il mito di Narciso, nella cultura ellenica, si riferisce alla storia di un giovane, noto per la sua bellezza, il quale, respingendo ripetutamente ogni pretendente, finì per innamorarsi della sua stessa immagine, riflessa nelle acque del lago nel quale morì, mentre era intento a specchiarsi, ammaliato dalla sua stessa bellezza.


Risulta pertanto particolarmente utile approfondire la tematica del disturbo narcisistico di personalità alla luce delle evidenze scientifiche accolte e disciplinate nel DSM V-TR – il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali.

Tale disturbo si qualifica per essere caratterizzato dalle c.d. fantasie grandiose in ordine alla propria persona e dalla impellente necessità di ammirazione da parte del prossimo, nei confronti del quale si caratterizza, invece, per la totale mancanza di empatia.

Per cui, gli elementi significativi risultano essere:

-       modello pervasivo di grandiosità,

-      necessità di adulazione e

-      mancanza di empatia

Incontestata è la caratteristica sminuente della propria autostima: il proprio ego sarà maggiormente appagato se legato a personalità importanti (o alle quali attribuiscono importanza per status lavorativo, sociale od economico) o, ancora, se affiliato ad istituzioni sociali o ad autorità.

La svalutazione del prossimo, soprattutto nei confronti del quale si nutre invidia o una certa rivalità è, di fatto, unita alla tendenza a sottolineare una certa superiorità nei confronti di tutti.

Altra caratteristica peculiare del narcisista risiede nella tendenza ad esagerare i propri successi e sovrastimare le proprie capacità. Considerano sé stessi speciali, unici e meritevoli di successi sempre maggiori.

Di converso, colgono sempre l’occasione per sottostimare risultati o successi del prossimo, il quale viene posto sempre in posizione di subordinazione.

Avendo un’autostima scarsa e notevolmente limitata, la necessità di essere ammirati o invidiati assume una posizione significativa e, soprattutto, tende ad essere instabile: una critica o un fallimento potrebbe farli precipitare in un baratro emotivo tale da poter confluire in un disturbo depressivo.

Potrebbero, dunque, essere inclini ad evitare tutte le situazioni in cui potrebbero fallire: la sconfitta intaccherebbe il proprio ego e, di conseguenza, la propria autostima.

Il DSM-5-TR richiede, dunque, almeno 5 delle seguenti caratteristiche:

  • esagerata nonché infondata sensazione della propria importanza e dei propri talenti (la già menzionata grandiosità;
  • fantasie di successi senza limiti, influenza, potere, intelligenza, bellezza, o amore perfetto;
  • convinzione di essere speciali, unici e desiderio di essere associati a persone di altissimo livello;
  • bisogno di essere ammirati, invidiati, apprezzati;
  • sensazione di privilegio;
  • sfruttamento degli altri per raggiungere i propri obiettivi;
  • invidia del prossimo (cui segue il disprezzo)
  • arroganza e superbia;
  • mancanza di empatia.·   

Tuttavia, lo stesso DSM-5-TR rende un quadro clinico tendenzialmente omogeneo, laddove la dottrina e gli studiosi della materia tendono a qualificare, altresì, dei sottotipi del disturbo narcisistico di personalità, i cui più noti risultano essere

il narcisismo over

il narcisismo covert

Appartengono alla categoria overt i soggetti il cui tratto narcisistico è particolarmente evidente (quindi, manifesto): la grandiosità è palesata, così come la ricerca di attenzione. Potrebbero esercitare fascino, alimentando il culto esasperato e compiaciuto del proprio corpo, utilizzando la bellezza come arma di seduzione. L’attenzione nei confronti del prossimo è decisamente scarsa.

Il narcisista covert, invece, è caratterizzato da una particolare vulnerabilità, espressione di una personalità molto fragile, eccessivamente sensibile al giudizio del prossimo. Le relazioni col prossimo si contraddistinguono per timidezza e riserbo. Tuttavia, il soggetto covert interiorizza le condizioni di superiorità, in modo da rendere meno manifeste le sue opinioni sminuenti rivolte al prossimo.

Da ultimo, appare utile soffermarsi sul concetto di narcisismo maligno, di diretta derivazione dalle teorie di Kernberg, ed elaborate poi dalla psicologa Eve Caligor, volendo riferirsi a tutti quei soggetti i quali, alla sintomatologia manualistica del disturbo, uniscono comportamenti antisociali, estremamente aggressivi e, spesso, sadici. Il narcisista maligno, per enfatizzare l’idea grandiosa di sé, tende ad utilizzare la menzogna in maniera cronicizzata e patologica, con intento manipolativo. I terapeuti sottolineano una scarsa adesione al protocollo terapeutico, anch’esso pervaso dalla menzogna.

Commenti

Post popolari in questo blog

BREAK THE SILENCE

Tatuaggi, criminologia e "Mostra Tattoo - l'arte sulla pelle" - Torino, 9 novembre 2018 a 3 marzo 2019

INVESTIGATORE PRIVATO E INDAGINI DIFENSIVE: registrazioni e microspie