Le organizzazioni criminali organizzate
Sono tali quelle associazioni criminali votate al
crimine in maniera continua ed
organizzata, appunto. Laddove organizzata
significa che poggia su regole certe e che si fonda su una struttura gerarchica
tipica di ogni società. L’Italia ha esempi di criminalità organizzata le cui
strutture sono note per le loro profonde ramificazioni nel tessuto sociale,
politico ed amministrativo. Mafia, ‘Ndrangheta
e Camorra sono tra le più potenti
organizzazioni criminali al mondo e spesso la loro struttura ha un ordinamento
interno tale da potersi definire quasi sistemi
giuridici. Ubi societas ibi
ius, per cui, se c’è una società criminale e mafiosa e questa è
organizzata secondo regole interne ben precise e strutturate, allora si può
dire che esse posseggono un vero e proprio apparato
normativo. Illecito, certamente.
Ma la logica è sempre la medesima di qualsiasi apparato normativo. Il discrimen è da collocarsi nell’assunto che le
Mafie si contrappongono alle regole positive degli ordinamenti. E cosa significa? Significa che ogni Stato presenta
un apparato normativo su cui fonda le proprie regole di comportamento. Le norme
sono - appunto – indicazioni di comportamento rivolte ai consociati. E tutto ciò che ostacola od intralcia la corretta
applicazione delle regole che lo Stato si è dato, o contravviene alle stesse, agisce
nell’illegalità. Ed è soggetto ad una pena. Il discorso da approfondire sta nel capire in che
modo si contravviene alle regole e soprattutto, quali conseguenze hanno questi
comportamenti di trasgressione. Generalmente umiliazioni, soprusi e minacce, sono
gli strumenti. Danneggiamenti, privazioni e morti, le conseguenze. Non parlerò, qui, delle mafie italiane per le quali
troppo si è detto e, soprattutto, perché vi è autorevole dottrina certamente
più abile a parlarne e che, con la Mafia lotta quotidianamente e costantemente.
Penso al Magistrato Nicola Gratteri e di lui posso consigliare la lettura di Padrini e Padroni, che rende
perfettamente l’idea dell’apparato mafioso. Mi soffermo, qui, su altre organizzazioni criminali,
sempre organizzate, che spesso non si conoscono o si tralasciano, ma sono
rilevanti dal punto di vista dell’esegesi criminologica.
YAKUZA
La c.d. mafia giapponese ha origine lontane nel
tempo (si parla già del XVI secolo) inizialmente ci si riferiva a quanti, in
Giappone, erano dediti allo spaccio di sostanze o merci vietate, rubate o
scadenti; uniti a coloro erano coinvolti nel giochi d'azzardo. Controversi sono gli aspetti che legano la Yakuza ai
vari Governi Giapponesi nel periodo successivo alla seconda guerra mondiale. Infatti
si dice che il Governo abbia tentato di “controllare” la Yakuza la quale acquisì
l’incarico di vigilare sull'ordine pubblico in cambio del controllo sugli appalti
edilizi. Pian piano tale organizzazione pare riuscì ad inserirsi nel Partito Liberal Democratico, fornendo
guardie del corpo ai politici, appoggiando campagne elettorali (portando voti
con le minacce) e intervenendo altresì nel settore industriale. Nel 1992 al fine di impedire l’avanzare delle
organizzazioni criminali di tipo mafioso, il governo nipponico emana leggi anti-boryokudan, che dichiararono illegale
ogni associazione violenta ed intimidatoria. Iniziativa che, in origine, appariva efficace e
sembrava aver placato la realtà mafiosa della principale banda della Yakuza. In realtà, dopo un primo periodo di calma e
apparente resa, i membri di alcune bande autonome si unirono a quelli più
potenti come Yamaguchi-gumi di Kōbe e
Sumiyoshi-kai di Tokyo, aumentando
così la loro potenza e, dunque, la loro pericolosità. La Yakuza beneficia altresì del consenso di diversi
giapponesi che in essa ravvisano un forte elemento di protezione su cui riversano
affidamento, nonostante numerose siano gli strumenti di sensibilizzazione forniti
del governo nipponico.
YAMAGUCHI-GUMI
Prende il nome dal suo fondatore Harukichi Yamaguchi e trae origini da
un sindacato nato per difendere i lavoratori portuali che era stato sciolto a
Kōbe, prima della seconda guerra mondiale. La YAMAGUCHI-GUMI è una delle principali
organizzazioni criminali del mondo. Si parla di più di 55.000 membri attivi (su
87.000 membri totali della Yakuza giapponese). Di cosa si occupa la YAKUZA? La YAMAGUCHI-GUMI è una delle più potenti
organizzazioni criminali e cui sono riconducibili giri d’affari di miliardi di dollari all'anno – agendo
nell’ambito di: estorsioni, gioco d'azzardo, prostituzione, armi,
droga, abusivismo, pornografia su internet e operazioni illecite in borsa.In letteratura e nei mass media si usa spesso il
termine generico di "mafia giapponese" o Borekudan. L’organizzazione
è ti tipologia patriarcale: vi è un capo del clan e gli affiliati che devono
rispettare il codice di comportamento (un vero e proprio apparato normativo
consuetudinario) alla cui trasgressione corrisponde una (spesso esemplare)
punizione.
CINEMA
E LETTERATURA
Si parla proprio di Yakuza-film per indicare un genere cinematografico molto diffuso in
Giappone che riguarda appunto l'organizzazione criminale giapponese.
KILL BILL: O-Ren
Ishii: Personaggio della saga cinematografica Kill Bill, diretto da Quentin Tarantino ed interpretato da Lucy Liu
YAKUZA: Nel 1975 il regista Sydney Pollack ha diretto il film Yakuza descrivendo i meccanismi interni dell'organizzazione criminale e le sue ramificazioni all'estero.
Shoko Tendo: il Drago nel cuore (YAKUZA) :
LA TRIADE CINESE
Organizzazione
criminale di stampo mafioso che ha origine in Cina – nasce ad Hong Kong - ma si sviluppa anche a Taiwan, Macao, nelle
chinatown europee, in Nord America,
Sudafrica, Australia, Estremo Oriente, Nuova Zelanda.
Le attività sono
relative al traffico di droga, riciclaggio di denaro, gioco d'azzardo,
prostituzione, furto ed altre forme di racket.
Le triadi, come
altre organizzazioni criminali affini, sottopongono i propri uomini ad un importante
rito di affiliazione con incensi e
animali sacrificali (un pollo, un maiale o una capra e recitando formule di giuramento.
Da l’Espresso –
inchiesta del 2008
In Italia le Triadi considerate nei Dossier della
Dia (Direzione Investigativa Antimafia) come la quinta mafia si trovano
soprattutto in Lombardia, Toscana, Lazio e Emilia-Romagna e Campania. Hanno
iniziato, come in altri paesi, con le loro storiche attività: le estorsioni e l'immigrazione clandestina
nelle loro comunità, ora si
dedicano anche alla contraffazione di sigarette, sfruttamento della
prostituzione, bische clandestine, traffico di rifiuti tossici e al riciclaggio
del denaro, attività tradizionali delle mafie italiane. Inoltre le Triadi sostengono la colonizzazione
delle città attraverso l'apertura di esercizi commerciali e ristoranti dove
inseriscono personale taglieggiato e costretto a lavori gravosi e umilianti. Con
le mafie italiane non ci sono mai stati scontri ma solo rapporti d'affari.
Le relazioni più intense le hanno con la Camorra soprattutto nel settore della
contraffazione di marchi italiani. In questo caso la Camorra imponeva il prezzo
finale dei prodotti e in cambio forniva i servizi per aggirare i controlli.
I cinesi inoltre hanno fatto entrare nelle loro società
diversi boss camorristi: Salvatore
Giuliano, boss camorrista di Forcella sembra sia stato il primo a intrattenere
rapporti con la malavita cinese.
ORGANIZACIJA
Con il termine Mafja Russa si indicavano piccoli gruppi non significativamente organizzati che avevano l’obiettivo
primario quello di soddisfare la domanda di beni irreperibili sul mercato a
causa della pianificazione economica voluta nel periodo comunista. In Russia è sempre esistita una rete di organizzazioni illegali che, diversamente
da Cosa Nostra, non hanno mai avuto una struttura verticistica che ne
coordinasse le attività. Non sono dirette, cioè, da una cupola mafiosa ma sono
divise in bande più o meno potenti su base locale (anche molto estese,
abbracciando facilmente intere province o Repubbliche) e i cui riti di
iniziazione possono prevedere anche tatuaggi per distinguere gli affiliati. Molti dei
mafiosi russi conducono una doppia vita: una pubblica di uomini di affari di successo
con interessi nei campi più disparati ed una nascosta di capi di organizzazioni
criminali ben più redditizie delle prime. Molti sono industriali, ma molto più
spesso immobiliaristi e costruttori. Infatti, uno degli ambiti di investimento
legittimi più convenienti e redditizi individuati e sfruttati dalla mafija
negli ultimi anni di vita del regime sovietico è stato quello immobiliare: con
la complicità di burocrati compiacenti (o indotti a collaborare con la
violenza), in quegli anni la mafija si è accaparrata a prezzi irrisori oltre ad
industrie, concessioni minerarie, ecc. vasti terreni edificabili intorno a
tutte le maggiori città del vasto paese. Esse impiegavano
spesso ex-militari provenienti dai tanti corpi speciali dell'ex-URSS, senza
lavoro dopo la caduta del regime e la riduzione delle spese militari con
conseguente ridimensionamento degli organici.
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