Sette sataniche & delitti


Il termine SETTA si utilizza indistintamente per definire qualsiasi aggregazione caratterizzata dal distaccarsi (o dissociarsi), in maniera esplicita, da una dottrina o da una morale filosofica.
In ambito, cosiddetto settario, quelle votate a satana (di qui, sette sataniche) sono da considerarsi le più pericolose (e per alcuni decisamente spaventose) in quanto, oltre ad avvolgersi di un’aurea di mistero, spesso costituiscono lo strumento privilegiato per commettere delitti particolarmente gravi.
Occorre precisare da subito che l’unirsi o il far parte di una setta, satanica o meno, non è di per sé un reato. La libertà di associazione è tra l’altro costituzionalmente garantita. Ovviamente, vi sono dei limiti e questi limiti sono relativi al fine perseguito e, laddove questo appaia lecito, dalle modalità e strumenti utilizzati per raggiungere lo stesso.


pentacolo e croce di San Pietro: l'anticristo.

Tornando a parlare di Satanismo, in un’accezione qui, ancora, non criminale, esso è da intendersi come il culto a Satana, intenso (dai satanisti) come un vero dio verso il quale riportare adorazione, da venerare totalmente.
Il satanismo è molto diffuso nel mondo e, se da un lato per la criminologia moderna considera l’apparato settario (siano esse sette sataniche o sette esoteriche o religiose) come un argomento relativamente nuovo, la loro presenta è tutt’altro che una novità all’interno di qualsivoglia realtà sociale. Di fatto, sono state sempre presenti nella storia dell’uomo e delle società bassomedievali (soprattutto).
Spesso la Setta individua un soggetto che assurge a Leader carismatico, proprio perché il carisma è ciò che caratterizza colui che ha il compito di attirare a sé più fedeli possibili.
Perché è di questo che si tratta, di fedeli ossia di individui che ripongono fiducia nei confronti di qualcuno che individuano quale portavoce di un messaggio importante.
I Leader sono spesso abili nell’utilizzare tecniche di suggestione o strategie di manipolazione mentale generalmente indirizzate verso individui particolarmente vulnerabili e privi di punti di riferimento.
Spesso ci si avvicina ad una setta di questo tipo in preda ad un periodo di particolare sconforto, di debolezza psicologica o di particolare fragilità emotiva. Un lutto importante, la perdita di un legame affettivo, problemi economici o lavorativi ne costituiscono gli esempi più importanti. Raramente la mera curiosità può spingere ad introdursi nella setta.
E l’ingresso, come adepto deciso a far parte di un gruppo già consolidato, avviene tramite dei rituali ben codificati che legano e caratterizzano le varie sette diffuse in tutto il mondo: il rituale satanico.
La messa nera è il principale dei rituali praticati dagli adepti delle sette sataniche: si presenta come “parodia” al rituale della funzione sacerdotale cattolica. Tuttavia, qui si compiono sovente sacrifici di animali (il gatto è quello privilegiato), si beve vino misto a sangue animale (come simbolo eucaristico) e talvolta vi si compiono atti sessuali (spesso, appunto, abusi sessuali veri e propri, di adepte o adepti).
Il rituale è accompagnato, talvolta, dall’uso di stupefacenti che, abbassando il normale livello di critica, diminuisce la percezione del pericolo cui gli adepti saranno concretamente sottoposti.
In questi termini, dunque, le attività delle Sette sataniche interessano la criminologia: nel momento in cui la setta diventa il mezzo per raggiungere una finalità illecita, lo strumento per commettere reati.
Quali reati? Si parla di truffa, di frodi, di esercizio abusivo delle professioni mediche e psicologiche, violenza sessuale e la violenza fisica, minaccia, profanazione di cimiteri, vilipendio di cadaveri, maltrattamento di animali, istigazione al suicidio e, talvolta, omicidio e, in genere, di reati contro il sentimento religioso.
Due gli aspetti da approfondire in tale contesto: l’esercizio abusivo di una professione e l’istigazione al suicidio.
Nella prima ipotesi, la legge tutela l’affidamento dei soggetti e il loro diritto di avvalersi di professionisti abilitati, i soli autorizzati a trattare determinate patologie o a svolgere determinate professioni: spesso, infatti, i Leader Carismatici di una setta satanica si pongono come guaritori, santoni, consulenti psicologici.
Invero, il danno che vanno a creare è decisamente più grave, a volte, dell’aiuto che promettono (ed illudono) di poter dare.
Per quanto concerne il delitto di l’istigazione al suicidio (tema già trattato, in parte, qui), generalmente si può dire che se in ambito penale, è tale la condotta che consiste nell'indurre un soggetto ad un'azione delittuosa con consigli e incitamenti (si pensi all’istigazione, generica, a delinquere…); in un contesto di istigazione al suicidio, la legge parla di soggetti che determinano altri al suicidio o rafforzano l'altrui proposito di suicidio, ad esempio agevolandone, in qualsiasi modo, l'esecuzione (art. 580 c.p.). Tale disposizione normativa è un esempio di come, nel nostro ordinamento, venga tutelato in primis il bene della vita e di come questo bene sia da considerarsi indisponibile.
La materia è particolarmente delicata, in primis, perché coinvolge molte persone le quali sono già vittime delle proprie fragilità, poi perché, la materia si abbraccia (contrapponendosi), a diversi credo filosofico-religiosi, rendendo taluni significativamente sensibili e traumatizzabili.
Sarebbe utile, forse, approcciarsi con la delicatezza di chi studia una materia ponendosi in totale distacco da ogni giudizio morale o filosofico e, soprattutto, religioso; Porsi, dunque, in maniera oggettiva di fronte al comportamento umano e rendendosi conto che questo ha, quasi sempre, unaragione alla base del suo fondamento. Una ragione che non va, di per sé, a giustificarne l’operato.

Commenti

Post popolari in questo blog

BREAK THE SILENCE

Tatuaggi, criminologia e "Mostra Tattoo - l'arte sulla pelle" - Torino, 9 novembre 2018 a 3 marzo 2019

INVESTIGATORE PRIVATO E INDAGINI DIFENSIVE: registrazioni e microspie