THE MANSON FAMILY
Quella di Charles
Manson è una storia lunga almeno quanto gli anni di prigione scontati
dall’uomo.
Manipolatore e
organizzatore di crimini sanguinari e particolarmente efferati, viene
condannato al carcere a vita per essere stato il mandante di diversi omicidi, ma
mai, il diretto e materiale esecutore.
Capo spirituale di una
comunità hippie, detta, appunto, la
Famiglia (The Family), riuscì in
breve tempo a trasformarla in una vera e propria setta. Perfetto manipolatore,
studioso di ipnosi, di psicologia, di tecniche persuasive e, soprattutto di
esoterismo, utilizzò il suo carisma per compiere al meglio il suo disegno
criminale: far uccidere brutalmente degli innocenti, in nome di un fantomatico
complotto.
Il complotto cui
alludeva era quello inerente un annoso, infondato ed ipotetico conflitto tra
bianchi e neri: usava spesso l’epiteto “Helter
Skelter”, dal titolo di una famosa canzone dei Beattles che, per Manson, conteneva un forte messaggio razziale.
Proprio in questo stava
il discrimen tra una “normale
comunità hippie” degli anni 70 e la Manson Family: in quest’ultima, l’odio
razziale e l’idea del complotto della comunità nera contro quella bianca erano
le idee preminenti.
Nel 1968 Manson comandò
ai suoi adepti di entrare nella villa dell’attore Roman Polanski e di uccidere
chiunque trovassero all’interno. L’attrice Sharon
Tate, moglie del famoso regista all’ottavo mese di gravidanza e quattro
suoi amici, vennero uccisi brutalmente, per lo più con colpi di arma da taglio.
Il giorno seguente ordinò alla setta un ulteriore comando omicida, ai danni di Leno LaBianca e di sua moglie Rosemary, uccisi a forchettate in testa e finiti, poi, trafitti con
un forcone tridente nello sterno.
Su una parete
all’interno della villa venne trovata la scritta "Death to Pigs" (Morte ai
maiali) effettuata col sangue delle vittime e sul frigorifero in cucina
furono tracciate le parole Healter
Skelter.
L’intento di Manson,
per sua confessione, era quello di voler attribuire gli omicidi alla comunità
afroamericana di Los Angeles.
Intento poi disatteso
dai membri della stessa Family, che, in sede di indagini e interrogatori, hanno
attribuito a Manson la paternità non solo dell’idea omicida ma altresì
l’indicazione delle modalità esecutive.
Quasi totalmente plagiati dal loro guru
spirituale, sono stati esecutori formali di un disegno criminale progettato ad
arte dall’uomo.
Da notare e ricordare, secondo le ricostruzioni e testimonianze, che Manson non era presente al momento della commissione dei degli omicidi. Ma li aveva pianificati, organizzati e comandati, plagiando, mostruosamente, gli esecutori. Comportamento, questo, per le Corti Americane, idoneo e da solo sufficiente, per meritare la pena che ha scontato, fino alla morte. E non con la morte, come sarebbe potuto accadere in altri Stati americani...
Qui di seguito, l'intervista rilasciata da Manson, con sottotitoli in italiano ed un filmato con la storia della Family Manson:
Acuta bizzarria, violenza e manipolazione dell'agire altrui, Charles Manson è da reputarsi come un'icona della storia criminale mondiale.
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