FEMMINICIDIO, ANCORA.
Femminicidio,ancora.
Una triste realtà ed una dura conferma. Segno che qualcosa non muove verso la giusta direzione. Segno di una società che, molto probabilmente, è sempre meno ancorata ai minimi parametri della civiltà.
Si è parlato di odio misogino (qui) come di un atteggiamento che deriva dal pregiudizio, ossia da un preconcetto negativo riversato nei confronti delle donne.
Ed ecco, il femminicidio come tragico epilogo di una successione di violenze, verbali e fisiche, commesse dall'uomo nei confronti di una donna.
E come già detto in tema di femminicidio (qui) molto spesso l'uccisione di una donna è preceduta da una serie di altri delitti, preludio della condotta omicida.
Tolti i casi di raptus omicida (spesso scongiurati) o di uccisioni estemporanee (ad esempio relative a vittime con le quali non si avevano rapporti o che non si conoscevano), spesso si tratta dell'evoluzione e della degenerazione di rapporti malati, patologici e preoccupanti.
Spesso l'omicida ha già molestato ripetutamente la propria vittima, ha abusato sessualmente, ha adoperato violenza verbale e fisica. Talvolta a questi comportamenti seguivano denunce, altre volte, come spesso accade, le denunce non ci sono e si alimenta quel numero oscuro, quella zona d'ombra non soggetta a controllo.
Più emblematica che mai, Andromeda, di Tamara de Lempicka, altresì nominata La Schiava. D'amore.
"Il femminicidio è il culmine di un iter violento perpetrato dall’uomo e subìto, troppo spesso passivamente, dalle donne. Una violenza consumata al fine di ripristinare un arcaico potere sulla donna, che alimenta quella voglia di controllo tipica dell’uomo violento e che annienta totalmente l’autonomia fisica (e psicologica) della donna"
(per approfondimenti clicca qui)
Specchia (Lecce): Noemi Durini, sedicenne. Una delle ultime vittime di femminicidio.
Giovanissima, così come giovane era il suo assassino, reo confesso. ha occultato il cadavere, seppellendolo sotto una catasta di pietre. (immagine da Ansa)
Una storia che fa del male, l'unico vero protagonista. Quel male, prerogativa dell'uomo. Triste prerogativa dell'uomo. Prerogativa incomprensibile, se prima, non si è partiti dal bene. E si, perché si deve partire da un bene profondo. Da un amore intimo. Una passione intensa. Un piacere unico.
L'amore irrinunciabile. Al punto che, se qualcuno scappa, con prepotenza lo si rincorre. E con violenza lo si placa....
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